Se metti alla
prova la biobottle per 80 giorni in giardino sottoposta a pioggia ,caldo e
freddo ecco cosa succede: NIENTE la bottiglia rimane li ferma e non si muove.
Eppure la sua pubblicità recita :“Composta da un biopolimero ottenuto dalla fermentazione di zuccheri vegetali. Degrada in 80 giorni e consente un netto risparmio energetico nei processi produttivi. " Una bella immagine dal video del produttore conferma questa meravigliosa proprietà:
Però NO, la biobottle non è come la buccia di banana . La biobottle deve essere sottoposta a trattamento biomeccanico negli appositi impianti, che sono pochissimi in Italia. Praticamente non esiste la filiera. Invece tutti sappiamo che l’unico impatto ambientale della buccia di banana buttata in terra è che risulta pericolosamente scivolosa. Quindi se la buccia di banana lasciata incustodita per terra può dare luogo a una sciagura, forse è di buonsenso che la Biobottle non deve essere buttata in terra , ma ecco che scoppia lo scandalo, si può vedere in RAI 2 la bottiglia buttata in mare !
Il ministro Costa ha stigmatizzato il gesto e riqualificato la biobottle per quello che è: un manufatto che non si degrada naturalmente.
Vedere bottiglie di plastica sul bordo strada è sempre un dolore, e quando mi capita penso, se questa "cosa" rimane qui per altri 450 anni, cosa penseranno i futuri abitanti della terra? Scavando alla ricerca di tracce di civiltà estinta ...troveranno solo questi schifosi detriti.
Uno dei problemi immani della plastica delle bottiglie è che ha una resistenza e una durabilità eccessiva rispetto al periodo di utilizzo, almeno 15 anni senza nessuna alterazione, e si degrada con una lentezza che non è a misura umana, qualcuno ipotizza fino a 450 anni, ma in realtà non lo sappiamo esattamente perché questi prodotti esistono solo dagli anni 70. In poche parole tutta la plastica che non è stata riciclata dagli 50 è ancora là fuori, 8.3 miliardi di metri cubi di plastica prodotta dal uomo ,e di quel volume in buona parte è diventato rifiuto. Terribile bilancio ambientale: Il 9% è stato riciclato, il 12% è stato incenerito e il 79% è stato accumulato in discariche o nell'ambiente naturale.
"Ci sono persone vive oggi che ricordano un mondo senza materie plastiche", ha detto Jambeck. "Ma sono diventati così onnipresenti che non puoi andare da nessuna parte senza trovare rifiuti di plastica nel nostro ambiente, compresi i nostri oceani."
Che cosa significa? che assolutamente nessuna, nemmeno una, bottiglia di plastica deve essere dispersa. IL PET è riciclabile al 100%, non si deve ne bruciare (Non c’è beneficio energetico da valorizzare) ne buttare in discarica, ne ancora meno buttare in mare.
Per recuperare ogni singola bottiglia, proponiamo raccoglitori automatici che li selezionano istantaneamente al momento del conferimento con un sistema di lettura ottica, controllo peso e forma. I sistemi di incentivazione o premiazione sono a scelta del gestore: buoni sconti, raccolte punti o crediti tariffa puntale per in Comuni.
Per informazioni: info@riciclaland.com
E poi se proprio vogliamo anche diminuire i consumi ed accelerare il processo di riciclo “Un altro elemento da valutare è quello di riattivare il vuoto a rendere per un importo minimo di 25 centesimi per ogni bottiglia di plastica” come sottolinea giustamente Roberto La pira di “il fatto alimentare”. .
https://ilfattoalimentare.it/bottiglie-in-bioplastica.html
https://ourworldindata.org/plastic-pollution
https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/08/plastic-bottles/
https://www.nature.com/articles/srep23501
https://www.sciencedaily.com/releases/2017/07/170719140939.htm